giovedì 22 dicembre 2011

IL 5-5-5

La tattica è una cosa seria. Ne sa qualcosa il mitico “allenatore nel pallone” Oronzo Canà, quando catechizzava i giocatori della Longobarda cercando di inculcare loro la tattica del 5-5-5 con scarsi risultati.
Ai tempi andati, quando fiato e fisico ce lo permettevano, la tattica era qualcosa di assolutamente secondario. Bastava correre a coprire (in maniera magari disordinata ma comunque efficace), aggredire l’avversario su ogni pallone a centrocampo, e ripartire subito dopo a 1000 all’ora. Una volta fatto questo, la davanti, il modo di buttare dentro la palla lo trovavamo sempre, contro chiunque. Adesso non è più così. O meglio, davanti continuiamo a segnare con una certa regolarità, ma è indubbio che contro squadre organizzate o più preparate atleticamente di noi, un po’ di rigore tattico in fase difensiva (e non) ci vuole. Pur senza arrivare agli eccessi del personaggio di Banfi abbiamo cominciato, nell’ultimo periodo, a concentrarci di più su questo aspetto. Maestri del genere sono i nostri difensori titolari, Carlo e Alessandro, che di volta in volta impartiscono lezioni su come coprire, su chi deve tornare, su come disporci etc. Il problema è che tali lezioni avvengono spesso e volentieri a partita in corso, quando le menti sono già offuscate per mancanza di ossigeno e così, almeno per chi scrive, viene difficile recepire al meglio i loro dettami. Non farebbe male, qualche volta, spiegare a bocce ferme qualche movimento, qualche “diagonale”, (come si usa dire al giorno d’oggi) per permettere alla squadra di gestire meglio situazioni scomode.
Un altro aspetto è l’assoluta negazione a qualsiasi altro tipo di schema. Siamo sempre stati una squadra “femmina”, questo è vero, ma è altrettanto vero che non ci siamo mai discostati dal classico 2-1-1 e pedalare adattissimo magari contro squadre forti e organizzate ma assolutamente controproducente contro squadre meno tecniche. Non è un mistero come spesso e volentieri fatichiamo anche contro compagini sulla carta meno forti della nostra. Durante la partita persa contro gli Sgrendenay, obbligati dalla piega presa dalla partita (senza difesa ci siamo trovati sotto 6-0!) abbiamo disputato tutto il secondo tempo con un 1-2-1  che prevedeva Mauro dietro a marcare la loro punta, Simone e Omar larghi sulle fasce con licenza di accentrarsi, e Caio a far da punto di riferimento davanti. E’ chiaro che uno schema simile è dispendioso e non sempre si può attuare (dipende da quante forze fresche puoi alternare e dalla squadra che hai davanti) ma prevedere una variante allo schema  classico non guasterebbe. Pensiamoci.

lunedì 19 dicembre 2011

IN RODERAGGIO

Alla squadra manca ancora un tassello che quest’anno, per molti motivi, non è quasi mai stato inserito nell’eterogeneo mosaico dei Black Magic. Il suo nome è Gianni Roder. Classe 1978, quasi omonimo del famoso scrittore di favole per bambini, è stato (ed è tuttora) uno dei perni della squadra. Motorino inesauribile del centrocampo e indiscusso protagonista delle passate stagioni, ha formato con Caio e Simone, un attacco esplosivo, capace di totalizzare qualcosa come 400 gol in 6 anni. L’eccessiva frenesia lo porta talvolta a commettere errori grossolani in zona d’attacco ma il suo dinamismo, supportato da una buona tecnica di base, e la naturale propensione al gioco di prima, lo rendono un elemento indispensabile in ogni squadra di calcetto che si rispetti. Gianni ha interrotto temporaneamente l’attività pedatoria per un infortunio occorsogli durante la sfortunata sfida al vertice contro lo Sparta Pio X. Infortunio che lo ha costretto ad abbandonare anzitempo la partita e seguirne mestamente la conclusione dalla panchina.  Sono passati un paio di mesi da quel giorno e non si hanno più notizie di lui. L’unico sporadico contatto con il “Marchisio de’ noantri”, lo tiene Carlo, il presidentissimo, che però è sempre molto parco di informazioni. Pare che la guarigione sia ormai prossima (o forse è già avvenuta?!  chi lo sa?) ma, tenuto conto della pausa natalizia incombente, credo che dovremo aspettare il 2012 per tornare ad ammirare le sue memorabili sgroppate coast to coast. Il buon Gianni è la classica carta segreta da tirare fuori al momento opportuno e che tornerà molto utile per il prosieguo del torneo. Nel frattempo si starà certamente consolando con l’altro hobby, quello del canto. Le corde vocali infatti, non hanno subito danni e può quindi tranquillamente svolgere al meglio il suo “mestiere” di tenore gospel nel proprio coro di appartenenza.

venerdì 16 dicembre 2011

ALTRO RINVIO

"Questa partita non s'ha da fare" direbbe qualcuno abituato a scrivere romanzetti. Anche il recupero previsto per oggi venerdì 16 dicembre 2011 contro La Corte è saltato.
Un messaggio spedito dal presidente Carlo Dal Molin chiarisce tutto. "Gli altri (inteso come la squadra avversaria suppongo) han problemi". Prendiamo atto e andiamo avanti. Vien da chiedersi se, a parti inverse, ci sarebbe stata la stessa disponibilità. Siamo sotto Natale per cui rispondiamo di si!

mercoledì 14 dicembre 2011

DOVE STA LA POESIA?

Il titolo è preso pari pari da un vecchio adagio che ogni tanto ricordiamo io e Giuliano. Siamo figli degli anni in cui non c'era internet, non c'erano i telefonini non c'era nulla di nulla e la tecnologia non era ancora così dentro le nostre vite. Ma i tempi cambiano e tutto si evolve e se la poesia non c'è più ce ne faremo una ragione. Trovo quindi giusto cominciare a parlare di un hobby (quello del calcetto) che negli anni scorsi mi ha fatto e ci ha fatto divertire un pò tutti. Una storia cominciata per caso più di 10 anni fa ed ancora oggi attuale. Dai Falsi Puntoni di fine 1999 ai Black Magic odierni è passato parecchio tempo, ma la voglia di divertirsi correndo dietro ad un pallone è rimasta intatta anche se (ahimè) magari il fisico non sempre ci sorregge adeguatamente.
Questo è solo un post di prova, avremo tempo e modo di ricordare le annate passate. Saranno ripristinate le classifiche marcatori all-time che snocciolavo ad ogni partita in quel di Musile. Verranno postate tutte le foto ricordo dei trofei conquistati, delle partite vinte (e di quelle perse) e di molto altro ancora.
A presto